Smart working, dal 1° luglio altra proroga per fragili e genitori di under 14
Dopo l’ennesima proroga approvata con la conversione in legge del Dl 48/2023, questa è la situazione che si presenta:
• Genitori di figli under 14: proroga fino al 31.12.2023. Non è necessaria la sottoscrizione di un accordo individuale. Si tratta di un diritto del lavoratore purché l’attività aziendale possa essere esercitata in modalità agile e il lavoro smart risulti compatibile con le caratteristiche della prestazione lavorativa. Inoltre, non vi deve essere in famiglia l’altro genitore beneficiario di strumenti a sostegno del reddito per sospensione o cessazione dell’attività lavorativa e non vi sia genitore non lavoratore;
• Lavoratori “fragili” individuati dal Medico competente: proroga fino al 31.12.2023. Non è necessaria la sottoscrizione di un accordo individuale. Si tratta di un diritto del lavoratore solo qualora l’attività aziendale possa essere esercitata in modalità agile e il lavoro smart risulti compatibile con le caratteristiche della prestazione lavorativa;
• Lavoratori c.d. “super-fragili” (Dm Salute 04.02.2022): proroga fino al 30.09.2023, anche nella PA. Il diritto è assoluto e non condizionato alla compatibilità delle mansioni con il lavoro agile; peraltro il datore deve assicurare lo svolgimento della prestazione lavorativa in modalità agile anche attraverso l’adibizione a diversa mansione compresa nella medesima categoria di inquadramento.
Segnaliamo, inoltre che il ministero del Lavoro, con comunicato del 4 luglio, ha informato di aver aggiornato i template per trasmettere le comunicazioni dello smart working (in genere, non solo per i fragili) seguendo la procedura ordinaria sull’applicativo disponibile al sito servizi.lavoro.gov.it, denominato “Lavoro Agile”.
Via libera agli incentivi “under 36” e “donne svantaggiate”
La Commissione Europea, nella seduta del 19 giugno 2023, ha approvato due agevolazioni per ridurre il costo del lavoro alle imprese italiane.
In particolare, la Commissione europea ha dato esito positivo alla procedura autorizzativa relativa alle agevolazioni all’assunzione di giovani lavoratori di età inferiore a 36 anni (cd. under 36) e di donne cd. svantaggiate, fino a un massimo di 8,000 euro per contratto di assunzione.
Per essere ammissibili, i datori di lavoro privati devono aver assunto lavoratori nel periodo compreso tra il 1º luglio 2022 e il 31 dicembre 2023.
La Commissione ha constatato che i regimi italiani sono in linea con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo per la crisi e la transizione. In particolare, l’aiuto:
• non supererà 250,000 euro per beneficiario attivo nella produzione primaria di prodotti agricoli, 300,000 EUR per beneficiario attivo nei settori della pesca e dell’acquacoltura e 2 milioni di EUR per beneficiario attivo in tutti gli altri settori;
• saranno concessi entro il 31 dicembre 2023.
L’Inps è già intervenuto a fornire le istruzioni operative, attraverso la circolare 57/2023, con riferimento alle agevolazioni per gli under 36 e con la circolare 58/2023 per quanto concerne le agevolazioni riferite alle donne. Successivamente è stato emanato il messaggio 2598/2023 con ulteriori chiarimenti.
Debiti oltre 5mila €, l’Inail segnala a sindaci e azienda
A partire dallo scorso mese di giugno, l’Inail segnala all’imprenditore e al collegio sindacale, se presente, la maturazione di debiti d’importo superiore a 5mila euro per premi dovuti e non versati. La novità è stata illustrata con la circolare 28/2023, dove l’Istituto ha spiegato l’adempimento introdotto dal codice della crisi d’impresa (il dlgs 14/2019).
L’obbligo è già previsto per l’Inps, l’agenzia delle entrate e l’agenzia delle entrate-riscossione: in qualità di «creditori pubblici qualificati», sono tenuti a segnalare l’esistenza di debiti all’imprenditore e all’organo di controllo nella persona del presidente del collegio sindacale (in caso di organo collegiale). La comunicazione è fatta a mezzo posta elettronica certificata o, in mancanza, raccomandata con avviso ricevimento, inviata all’indirizzo risultante dall’anagrafe tributaria.
Rate Inail mai di sabato
Le scadenze delle rate delle dilazioni Inail, se cadono di sabato, sono automaticamente prorogate al primo giorno successivo non festivo, così come già avviene per ogni altro debito rientrante nella disciplina dei versamenti unificati (tramite F24): lo stabilisce l’Inail con la circolare 30/2023 estendendo al sabato una regola già vigente per i giorni festivi. La novità si applica dal 28 giugno 2023 (data di pubblicazione della circolare).
Whistleblowing, nuovi obblighi per le aziende
Mancano pochi giorni alla prima tappa applicativa per le imprese chiamate ad attuare le nuove regole sul cosiddetto whistleblowing, contenute nel Dlgs 24/2023. Con questo decreto il legislatore, in attuazione di alcuni principi comunitari espressi nella direttiva Ue 2019/1937, ha rafforzato le regole già esistenti, ampliando la portata delle norme che impongono l’adozione di sistemi di segnalazione aziendale degli illeciti. Peraltro, sono previste sanzioni fino a 50.000 € per le aziende che non adempiono.
Sono coinvolti dalla nuova normativa oltre che i datori di lavori privati con una media nell’anno di almeno 50 dipendenti anche alcuni datori del settore pubblico (amministrazioni pubbliche, autorità amministrative indipendenti, enti pubblici economici organismi di diritto pubblico, eccetera).
Il decreto entrerà in vigore in momenti diversi. Da sabato 15 luglio l’obbligo di predisporre canali di segnalazione scatta a carico dei soggetti pubblici e dei datori privati che hanno impiegato, nell’ultimo anno, una media di almeno 250 lavoratori subordinati a tempo indeterminato o determinato, nonché di quelli che si occupano di alcuni specifici settori (servizi, prodotti e mercati finanziari, sicurezza dei trasporti, tutela dell’ambiente, eccetera), anche se nell’ultimo anno non hanno raggiunto il requisito dimensionale minimo di 50 dipendenti. Confermato l’obbligo anche per i datori che adottano i modelli di organizzazione e gestione di cui al Dlgs 231/2001, anche qui a prescindere dalle dimensioni. Per le imprese che hanno impiegato tra i 50 e i 249 dipendenti nell’ultimo anno, la scadenza è invece fissata al 17 dicembre 2023.
Ma quali sono gli obblighi che entrano in vigore in queste scadenze? Il primo è quello di dotarsi di una piattaforma di segnalazione sicura, che protegga la riservatezza dell’identità e i dati personali di chi denuncia condotte illecite. Le imprese dovranno, quindi, gestire le segnalazioni tramite software che utilizzano sistemi crittografici, capaci di garantire la riservatezza dell’identità di chi segnala, della persona coinvolta e del contenuto della segnalazione stessa. Inoltre, il trattamento dei dati personali e la documentazione inerente alle segnalazioni dovranno essere gestite rispettando le regole e i principi Gdpr.
I canali di segnalazione potranno essere diversi: di norma si dovrà usare quello interno (nell’ambito del contesto lavorativo), ma in casi particolari si potrà ricorrere a quello esterno (Anac), alla divulgazione pubblica o alla denuncia all’Autorità giudiziaria.
Le segnalazioni dovranno avere a oggetto comportamenti, atti od omissioni che ledono l’interesse pubblico o l’integrità dell’amministrazione pubblica o dell’ente privato (ad esempio, illeciti amministrativi, contabili, civili o penali) o condotte rilevanti in base al Dlgs 231/2001.
Le nuove norme dovranno essere attuate in maniera effettiva, onde evitare l’applicazione del rigoroso sistema di sanzioni previsto dalla nuova normativa, irrogata da Anac, che variano da 10mila a 50mila euro se non vengono istituiti canali di segnalazione, se non sono adottate procedure per l’effettuazione e la gestione delle segnalazioni, e in caso di condotte ritorsive; senza dimenticare le multe applicabili per le violazioni del Gdpr.
Regole ad hoc per la vendemmia turistica
Ieri mattina, nella sede dell’INL, è stato stipulato un protocollo d’intesa tra l’Ispettorato nazionale del Lavoro e l’Associazione nazionale Città del Vino, finalizzato all’individuazione di linee guida in materia di “vendemmia turistica”.
Per “vendemmia turistica si intende l’attività di raccolta dell’uva, non retribuita, di breve durata, episodica, circoscritta ad appositi spazi, avente carattere culturale e ricreativo, svolta da turisti e correlata preferibilmente al soggiorno in strutture ricettive del territorio e/o alla visita e degustazione delle cantine locali nell’ambito di un’offerta turistica di tipo integrato. Tale attività non può considerarsi rapporto di lavoro ma deve essere preceduta da particolari adempimenti.
Lo svolgimento della vendemmia turistica, che non può superare poche ore nell’arco di una giornata e deve svolgersi sotto la supervisione di tutor qualificati, non può essere corrisposto ai turisti alcun emolumento, né in denaro né in natura.
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