FABIO VENANZI (Esperto Risponde – Il Sole 24 Ore) Il quesito. Sarei interessata al riscatto della laurea. Sono una lavoratrice dipendente under 45, che ha iniziato a pagare i contributi all’età di 26 anni, e che vorrebbe riscattare 5 anni di università al costo forfettario di 5.241 euro per ogni anno. Alcune fonti riportano che l’età della pensione si anticiperebbe di un numero di anni pari a quelli riscattati, solo se l’età di inizio contribuzione è pari o inferiore ai 24 anni. Per chi, invece, ha iniziato a versare i contributi dopo non ci sarebbe convenienza, poiché gli anni di lavoro che si possono risparmiare sono decisamente inferiori al numero di quelli recuperati tramite riscatto di laurea. Le cose stanno effettivamente così?
N.F. – Cuneo
La risposta. Il limite dei 45 anni è stato eliminato in sede di conversione in legge del Dl 4/2019. Sulla base dei dati forniti, il riscatto dei cinque anni di studio consentirebbe all’interessata di conseguire la pensione anticipata in data antecedente rispetto a quella prevista per la pensione di vecchiaia.
La lettrice non comunica se è destinataria di un sistema di calcolo misto o contributivo. Motivo per cui il riscatto con onere agevolato sarà possibile a condizione che opti per il sistema contributivo.
Nel caso in esame, la retrodatazione dei 5 anni grazie al riscatto del titolo di studio, rispetto ai 26 anni di età in cui ha iniziato la carriera lavorativa, consentirebbe di accedere alla pensione anticipatamente rispetto alla vecchiaia. Peraltro, tali considerazioni devono essere lette in quadro normativo immutato (cosa improbabile) da qui fino all’accesso alla pensione.
Il quesito è tratto dall’inserto L’Esperto risponde, in edicola con Il Sole 24 Ore di lunedì 17 febbraio 2020.