Newsletter Flash – Novità manovra 2020 e Dl fiscale


Anticipiamo alcune novità di rilievo del Ddl Bilancio 2020 (in fase di iter parlamentare e quindi suscettibili di modifiche) e quelle già in vigore ad opera del Dl fiscale 124/2019 (le norme potrebbero cambiare in sede di conversione in legge)

Il Ddl Bilancio

La stangata sulle auto aziendali e sui buoni pasto

Dal 2020 aumenterà il reddito in natura imputato ai dipendenti per la possibilità di utilizzarle nel tempo libero (l’uso promiscuo). La percentuale dovrebbe salire al 60 o, addirittura, al 100% dell’importo corrispondente a una percorrenza di 15 mila chilometri annui, a seconda della tipologia di veicolo. Analogo aumento scatterà per la trattenuta sullo stipendio di chi non ha reddito in natura perché “restituisce” al datore di lavoro la quota corrispondente all’uso privato. La stretta interesserà auto, veicoli per trasporto promiscuo e moto in uso a dipendenti o amministratori. Esclusi solo gli agenti di commercio.
Per i buoni pasto è prevista la rimodulazione dei limiti di esenzione: emerge che dal 1° gennaio dovrebbero essere modificate le soglie entro cui le prestazioni sostitutive dei servizi di mense aziendali rese tramite i buoni pasto (articolo 51, comma 2, lettera c), del Tuir) non concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente. In particolare i limiti quantitativi vengono ritoccati: per quelli cartacei è prevista una riduzione da 5,29 euro giornalieri a 4 euro. Invece, i buoni in formato elettronico passano dagli attuali 7 a 8 euro giornalieri.

Tariffe Inail, il restyling diventa strutturale 

Per via della stratificazione normativa tra l’ultima legge di Bilancio e il Dl crescita si era creato un buco di coperture per il 2022: ora, il Ddl Bilancio 2020 trova le risorse per rendere strutturale l’attuale impianto tariffario, dallo scorso 1° gennaio 2019.

Congedi più ampi

Aumenta da 5 a 7 giorni il congedo obbligatorio ai papà lavoratori dipendenti per la nascita del figlio

Fatta chiarezza sugli incentivi under 35

L’incentivo triennale per spingere l’occupazione stabile giovanile, introdotto dalla manovra 2018, riguarda gli under35 anche quest’anno e il prossimo (non solo quindi il 2018, come originariamente previsto).
Dopo svariati dubbi interpretativi e un’attesa di oltre un anno, il governo corre ai ripari e nell’ultimissima bozza di legge di bilancio introduce una norma di coordinamento che interviene, correggendoli, sia sul Dl dignità sia, appunto, sulla manovra 2018, per uniformare la disciplina di vantaggio applicabile alle assunzioni a tempo indeterminato di giovani under35 e soprattutto le condizioni di fruizione dell’esonero.

Il Dl fiscale 124/2019

Ritenute e compensazioni negli appalti e subappalti: l’ennesima follia normativa

In sintesi, dal 2020, in tutti casi di affidamento a terzi di un’opera o di un servizio, con l’esclusione del committente privato, per i dipendenti che hanno operato direttamente nell’esecuzione dell’appalto, l’obbligo di versare all’erario le ritenute di lavoro dipendente e assimilato operate da tutte le imprese della filiera grava sul committente stesso, dietro provvista (e calcoli) forniti tempestivamente (con bonifico e Pec) da tutte le imprese che hanno operato le ritenute. Queste ultime possono chiedere al committente di compensare (anche parzialmente) tali somme con i crediti vantati per l’appalto, importi che il committente deve vincolare se non riceve subito la provvista (o i calcoli) o la richiesta di compensazione riguarda crediti inesistenti o non esigibili.
In alternativa, per poter continuare ad operare direttamente il versamento delle ritenute da parte di appaltatori e subappaltatori, la norma prevede che – in presenza di determinati requisiti – occorra una certificazione messa a disposizione delle imprese da parte dell’agenzia delle Entrate, mediante canali telematici.

Riduzione del contante

L’art. 18 stabilisce, in materia di utilizzo del contante, quanto segue:
– Dall’1.7.2020, il limite di € 3.000, scende a € 2.000 (si introduce una sanzione minima di € 2.000);
– Dall’1.1.2022, il limite di € 2.000 scende a € 1.000 Si introduce una sanzione minima di € 1.000).